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Brasile

Brasile: simboli nazionali
Bandiera nazionale Stemma nazionale

Il Brasile (República Federativa do Brasil) č una repubblica federale (8.511.966 km² 150.368.000 abitanti, capitale Brasilia) di tipo presidenziale dell'America meridionale.

Confina a nord con Colombia, Venezuela, Guyana, Suriname e Guyana Francese, a est con l’Oceano Atlantico, a sud con l’Uruguay, a ovest con Argentina, Paraguay, Bolivia e Perů.

Comprende 24 stati, 3 territori e un distretto federale.

Il suo nome deriva da quello del legno tintorio chiamato "pau brasil" (Caesalpinia echinata).

Brasile in breve
Denominazione ufficiale: República Federativa do Brasil
Capitale: Brasilia
Abitanti: 165.200.000 (stima ?)
Superficie: 8.511.966 km²
Forma di governo: Repubblica federale
Lingua ufficiale: Portoghese
Valuta: Real
Continente: America
Festa nazionale: 7 settembre
Sigla automobilistica: BR
Fuso orario: UTC -3
Prefisso telefonico: +55
Cod. intern. internet: .br
Membro ONU dal 1945
Membro AMCC dal
Membro G24 dal
Membro MERCOSUR dal
Membro Org. Stati Americani dal
Membro Gruppo di Rio dal

Table of contents
1 Storia
2 Geografia
3 Cultura
4 Politica
5 Politica estera
6 Bibliografia
7 Link
8 Altre voci

Storia

Popoli precolombiani

Prima dell'arrivo degli europei, le popolazioni erano alquanto primitive, vivevano raggruppate in villaggi e tribů localizzate sia lungo la costa che nell'interno.
Il Brasile fu scoperto dal navigatore Pedro Alvares Cabral nell'
aprile del 1500, quando approdò a Pôrto Seguro, a sud dell'attuale Salvador (Bahia), la denominò come Isola di Vera Cruz.

Scoperta e colonizzazione

I portoghesi trovarono un popolo senza alcuna organizzazione militare che poterono assoggettare facilmente. Il loro interesse non era però legato alla costituzione di un impero coloniale, ma doveva servire come base per il loro commercio con le Indie, per cui l'interesse iniziale fu veramente scarso. I primi a comprendere l'importanza dei territori brasiliani, furono francesi e spagnoli, che fecero numero tentativi di occupazione.
In base al
Trattato di Tordesillas (7 giugno 1494), precisato da quello successivo di Saragozza (1529), il nuovo territorio fu ufficialmente incluso nella zona d'espansione territoriale del Portogallo.

Nel 1533 re Giovanni III adottò la prima struttura politica ed amministrativa per il Brasile basata sulle Capitanias: queste erano concessioni terriere di tipo feudale date dal sovrano ad un nobile, al quale venivano assegnati pieni poteri sulla terra, con l'obbligo di pagare un tributo al sovrano. Il sistema aveva però il difetto di creare comunità separate, prive di interessi comuni, che nuoceva al commercio e alla difesa del paese dagli interessi stranieri.

Governatorato portoghese

Giovanni III fu così costretto nel 1549 a costituire un potere centrale, nominò un governatore generale e stabilì la capitale della colonia a Bahia. I governatori si dimostrano degni del loro compito, specialmente nel respingere i tentativi di infiltrazione dei francesi. Nel 1567 fu fondata la città di Rio de Janeiro.

Passaggio alla Spagna

Nel 1580 il Brasile finì, insieme con il Portogallo, sotto il dominio spagnolo fino al 1640; durante questo periodo dovette difendersi con le proprie forze dalle nuova insidie portate da inglesi, francese e olandesi. Particolarmente dura fu la lotta con gli olandesi, che riuscirono a creare un dominio vasto ed organico, con una efficiente organizzazione politica e militare.

Contro l'invasione olandese, i coloni di origine portoghese si armarono, questo indusse il governo olandese, a mandare il Brasile il principe Giovanni Maurizio di Nassau (1637), nel tentativo di rendere possibile la coabitazione tra olandesi, portoghesi e indigeni. Giovanni fece bene il suo lavoro, ma quando il Portogallo riacquisto la sua indipendenza, e quindi la supremazia sul Brasile, venne accusato di accordi con i portoghesi per staccare la Nuova Olanda dalla madrepatria, fu costretto a dimettersi.

Il dominio spagnolo, non fu comunque del tutto inutile, in quanto portò ad una coscienza nazionale ed all'apertura di nuovi orizzonti. Da una parte i Gesuiti erano penetrati all'interno per convertire gli indigeni, dall'altra gli abitanti della zona di San Paolo si diedero alla ricerca di nuove terre e di mano d'opera per le loro piantagioni.

Ritorno al Portogallo

Un conflitto tra le due correnti fu inevitabile quando i paulisti arrivarono ai confini dell'attuale repubblica del Paraguay, dove i Gesuiti avevano fondato colonie autonome di Indios, per sottrarli alla schiavitů. I tentativi paulisti di asservirli fallirono e quindi si rivolsero verso il bacino del Paraná, che colonizzarono nella prima metĂ  del XVI secolo. Nel frattempo le popolazioni di Rio de Janeiro e di Bahia penetrarono al centro e al nord, attirati dall'oro e dalle pietre preziose.

Alla fine del XVII secolo i coloni portoghesi si riunirono per combattere la Repubblica di Palmares, formata da schiavi neri fuggiti dalle piantagioni, costituiti in comunitĂ  autonoma ed indipendente, che sconfissero solo nel 1967. Molte altre le imprese dei coloni portoghesi, che penetrarono nel Minas Gerais, nel Mato Grosso e nel Goias, aprendo queste terra alla civilizzazione occidentale e procurando al Portogallo grandi quantitĂ  d'oro e di gemme preziose.

Nel periodo di regno di Giuseppe I (1750-1777), il governo fu nella mani del Marchese di Pombal, che introdusse riforme che riguardavano il Brasile. Diminuì i donatori locali, creò due corti di giustizia, porto la capitale a Rio de Janeiro (1763).

Sul piano sociale abolì nel 1758 la schiavitů degli indios, ma il decreto venne praticamente annullato dall'espulsione dei Gesuiti, molti degli indios che vissero nelle loro comunitĂ  preferirono tornare alla vita della foresta piuttosto che sottostare alla dominazione bianca. I vantaggi delle riforme di Pombal, vennero annullati dopo la sua morte dalla politica dura e reazionaria della nuova regina Maria I, che sollevò le ostilitĂ  dei coloni. Bel 1789 un gruppo di patrioti di Minas Gerais provocò una rivolta per creare una repubblica democratica ed indipendente, ma fu duramente repressa.

Riparo dei reali portoghesi in Brasile

Nel 1807, quando Napoleone si accinse a conquistare il Portogallo, i regnanti rifugiarono in Brasile, a Rio de Janeiro. Qui il reggente Giovanni svincolò le industrie dai limiti e dai controlli di cui erano gravati ed aprì i porti al traffico con l'estero, facendo rifiorire il Brasile e calmando gli interessi indipendentistici. Nel 1816 conquisto anche l'attuale Uruguay, che divenne una provincia brasiliana.

Indipendenza

Caduto Napoleone, Giovanni tornò in Portogallo, lasciando la reggenza del Brasile al figlio Don Pedro, a cui venne imposto di ripristinare gli ordinamenti della vecchia colonia. Il giovane principe si oppose, sostenuto dall'intera popolazione, e il 7 settembre 1822 proclamò l’indipendenza del Brasile. Represse però le intenzioni liberali dei suoi sudditi e fece redigere una costituzione di tipo paternalistico, in base alla quale l'imperatore aveva il potere di opporsi a qualsiasi legge votata dall'organico legislativo, di sciogliere le camere (una di nomina imperiale e una popolare) del parlamento in qualsiasi momento.

Nel 1831 scoppiò una conflitto con l'Argentina sulla provincia dell'Uruguay, che porto ad un accordo sull'indipendenza della regione. I brasiliani si rivoltarono (7 aprile 1831 e costrinsero Pedro I ad abdicare in favore del figlio Don Pedro de Alcantara (Pedro II), che allora aveva solo 5 anni e che quindi fu affiancato ad un consiglio di reggenza.

Il periodo della reggenza fu caratterizzato da rivolte interne (Pará, Minas Gerais, Mato Grosso e Maranhao) che furono sedate concedendo poteri delegati alle singole province. Nel 1840 Don Pedro fu dichiarato maggiorenne con due anni di anticipo ed eletto imperatore col nome di Pedro II; egli fu sovrano colto e abile politico, seppe imporre una politica di grande espansione economica favorevole all'aristocrazia terriera che, dopo il 1860, intraprese su larga scala la coltivazione del caffč. Favorì l'immigrazione europea, aprendo ai principi di liberalismo.

Curò molto la politica estera, cercando l'amicizia dei paesi esteri, ma non riuscì a guadagnarsi quella dell'Inghilterra, che giunse persino a bloccare i porti brasiliani (1860).

Il Brasile entrò in conflitto con l'Argentina, per assicurare l'indipendenza all'Uruguay, indipendenza che venne riaffermata, con vantaggi territoriali per il Brasile.

Repubblica

Il contrasto tra il nord, retrogrado e sonnolento, e il sud, liberale e attivo, determinò forti problemi politici. Nel sud nacquero circoli politici liberali, che miravano ad ottenere nuove strutture statali, di cui Pedro II non comprese l'importanza e, dopo essersi inimicato esercito e clero, continuò ad appoggiarsi ai coltivatori del nord ed ai conservatori, finchĂ© nel 1871 la situazione precipitò. A San Paolo venne costituito il Partito Repubblicano e fu abolita la schiavitů. Il 15 novembre 1889 il capo dell'esercito impose all'imperatore di ritirarsi e, poichĂ© egli non oppose resistenza, il Brasile si trasformò pacificamente in una repubblica.

Il colpo di stato fu facilitato dalla circostanza che la classe dirigente e addirittura lo stesso sovrano non sembravano piů credere ai valori e alla funzione della monarchia.

Con la nuova costituzione repubblicana fu creato uno stato laico e federale con istituzioni analoghe e quelle degli USA. La nuova repubblica seppe resistere alle invadenze dell'esercito e della flotta (1893) e dal 1894 (elezione del presidente Barros) al 1930, dodici presidenti si succedettero nella piů rigorosa legalitĂ  mentre il paese raggiungeva notevole prosperitĂ  economica soprattutto grazie all'esportazione del caffč e all'arrivo di immigranti europei sempre piů numerosi (italiani, spagnoli, portoghesi).

Prima guerra mondiale

Nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale il Brasile era incontestabilmente la principale potenza dell'America latina, il governo brasiliano decise di restare neutrale, cambiando posizione solo all'ingresso nella guerra degli USA, schierandosi contro gli "Imperi centrali" (26 ottobre 1917) e dando un importante contributo alla vittoria delle forze alleate. Al termine della guerra, segui un breve periodo di prosperità economica a cui ne subentrò uno di crisi.

La chiusura dei mercati europei, il crollo del prezzo del caucciů e soprattutto del caffč (1929), provocarono una profonda modifica nel sistema di governo e la nascita delle prime forze comuniste. Questa situazione porto il Brasile quasi alla rovina, finchĂ©, il capo dei liberali, Getúlio Vargas; costituì un governo provvisorio e dittatoriale: il suo scopo era colpire i signori delle province e le loro clientele ed attuare una completa centralizzazione del potere stroncando le tendenze autonomistiche locali.

Seconda guerra mondiale

L'inizio della seconda guerra mondiale vide il Brasile combattere con gli alleati. ma al termine di questa (1945), Vargas venne deposto per iniziativa di un gruppo di generali, e nelle elezioni successive venne eletto presidente il generale Enrico Dutra, candidato del partito social-democratico. Nel 1946 fu adottata una nuova costituzione democratica e federalista.

Tra il 1950 e il 1960 si affermò una fase di prosperità nell'ambito dei governi democratici. Nel 1950 fu rieletto Vargas, al quale venne però imposto un programma democratico, che, pur mantenendo gli impegni presi, diede alla sua politica un carattere chiusamente nazionalistico, che portarono ad una campagna di protesta degli avversari politici, che culminarono con il suo suicidio nel 1954.

Gli succede alla presidenza J. Cafč Filho e quindi Juscelino Kubitschek. Egli dedicò ogni sforzo all'industrializzazione, fece costruire sull'altopiano di Goias la cittĂ  di Brasilia (che diviene capitale il 21 aprile 1960). A Kibitschek succede Janio Quadros che adottò una politica interna austera, mentre sul piano internazionale affermò l'indipendenza della politica estera brasiliana. Il suo sistema di governo venne aspramente criticato, tanto da costringerlo alle dimissioni dopo solo sette mesi, sostituito da Jao Goulart nell'autunno del 1961, affiancato da un consiglio di ministri responsabile di fronte al governo. Il 3 gennaio 1963 venne ripristinato il precedente sistema e Goulart riebbe i pieni poteri.

Governi militari

Dopo un colpo di stato, il potere venne assunto dal generale Castelo Branco.
Nell'
ottobre 1966 il Congresso Federale brasiliano elesse presidente della repubblica il maresciallo Arthur Da Costa e Silva, che si insediò il 15 marzo 1967, rimanendo al potere fino al 1969.
Il governo fu caratterizzato da una rilevante presenza di militari, che costrinsero il presidente a revocare le garanzie costituzionali.
Viene sostituito alla presidenza da Emilio Garrastazu Medici (1969-1974). Una crisi petrolifera mondiale segna la fine, nel 1974, del boom economico brasiliano; nel frattempo viene eletto presidente della repubblica Ernesto Geisel (1974-1979).

Ritorno alla democrazia

Nel 1979 vengono ammessi piů partiti alle competizioni elettorali, alla presidenza arriva João Baptista Figueiredo; (1979-1985).
Con l’elezione di Tancredo Neves (1985), il governo tornò ai civili; il ritorno alla democrazia fu funestato dalla morte improvvisa del neoeletto presidente, al quale succedette il vicepresidente José Sarney (1985-1989). Questi fece approvare un emendamento per l'elezione del presidente della repubblica a suffragio universale diretto (fino ad allora gli analfabeti erano esclusi dal voto). Il nuovo governo ha comunque cercato di fronteggiare la grave situazione socio-economica, deliberando il piano per la riforma agraria (ottobre 1985). Questa doveva, entro il 1989, portare alla distribuzione di 43 milioni di ettari di terreno appartenenti allo stato o a proprietari assenteisti, al fine di creare un vasto ceto di piccoli proprietari terrieri. La riforma ha però incontrato l'opposizione, anche armata, dei latifondisti. La nuova costituzione (1988), oltre alla riforma agraria, promette ingenti spese sociali; in quest’anno fu assassinato Chico Mendes, capo del sindacato dei lavoratori della gomma.

Storia recente

Nel 1989 nacque il primo programma di protezione ambientale, ma l’inflazione tocca il 1000%.
Fernando Collor de Mello (1989-1992) vince le prime elezioni completamente democratiche. Il governo vara programmi economici per ridurre l’inflazione e la povertà (1990); viene creata una nuova valuta, il real (che sostituisce il cruzeiro).

Nel 1992 si svolge a Rio de Janeiro il summit ambientale, il presidente Mello č costretto alle dimissioni in quanto accusato di corruzione, viene sostituito ad interim dal vicepresidente Itamar Franco (1992-1994) (attuale ambasciatore del Brasile in Italia, 2004).

L’elezione a presidente di Fernando Henrique Cardoso (1994-2003), porta ad un piano di stabilizzazione monetaria, ferma l’iperinflazione (1994-1995); il Congresso si oppone ad una modifica della Costituzione, ma approva la privatizzazione dei monopoli chiavi.
Fernando Henrique Cardoso viene rieletto presidente (1998), una nuova crisi economica impone la svalutazione del real.

Geografia

Geografia fisica

La maggior parte del Brasile č costituito da uno zoccolo precambriano inegualmente ricoperto da rocce sedimentarie.
Il territorio ha i suoi fondamenti strutturali in tre elementi che sono la base della stessa
America meridionale:
  • il massiccio della Guyana
  • l'altopiano del Brasile
  • la depressione amazzonica.

I due elementi orografici rappresentano le strutture arcaiche del subcontinente e affiorano per ampi tratti.

Si possono distinguere cinque grandi regioni geografiche:

  • il Nord o Amazzonia (Norte)
    • č la regione in cui confluiscono le acque ed č limitata a nord dal massiccio delle guyane (Serra Parima, Pacaraima, Uassari, Acarai, Tumucumaque). Il bacino del Rio delle Amazzoni č colmato da sedimenti nell'ampio imbuto che si apre a monte della cittĂ  di Manaus.
  • il Nord-Est (Nordeste)
    • in questa zona vi sono tavolati limitati da cuestas: chapadas, del Maranhão, del Plauí, del Ceará, con la Serra di Ibiapa e la Serra do Araripe. L'altitudine č inferiore ai 1.000 m. Alcuni grandi fiumi (Gurupi, Turiaç, Mearim, Itapecuru, Parnaiba) hanno formato larghe valli.
  • il Sud-Est (Sudeste)
    • regione d’altitudine abbastanza elevata, con rilievi che si ergono a picco direttamente sull'Oceano Atlantico. La costa, con le baie di Guanabara, Angra dos Reis, Santos, Paranaguá, č dominata dalla scarpata della Serra do Mar.
    • Nel retroterra si estende la valle del Paraiba, dominata dalla scarpata che limita verso valle la Serra da Mantiqueida; in quest'ultima si trova il Pico da Bandeira (2.890 m), seconda cima nazionale. La maggior parte delle acque che scorrono in questa regione confluiscono verso ovest nel Rio Grande, che forma il Paraná.
  • il Sud (Sul)
    • č la regione delle dolci colline del Rio Grande do Sul. I terreni formano grandi cuestas sinuose, attraversate dai fiumi nati sul dorso della Serra do Mar.
  • il Centro-Ovest (Centro-Oeste)
    • caratterizzato dall'estensione delle chapadas (Goiás e Mato Grosso) e vi scorre il Paraná da nord a sud.

Morfologia

Altopiani.Il massiccio della Guyana č costituito da un altopiano non elevato (500 m di media) sormontato da montagne granitiche che, al confine con il
Venezuela, superano di poco i 3.000 m (Pico da Neblina 3.014 m), massima elevazione nazionale). Gli altopiani sono morfologicamente piů vari. Essi si estendono dalla costa atlantica fino alle grandi depressioni continentali interne dell'Amazzonia e del Paraná, divise tra loro dall'altopiano del Mato Grosso che continua ad ovest dei penepiani che anticipano le Ande. In genere per questi altipiani si parla di planaltos, ma le loro forme sono diverse. Non mancano le strutture tabulari (chapadas) che terminano con tipiche scarpate a cuestas e sono costituite sia da formazioni sedimentarie sia da formazioni vulcaniche. In altri casi si hanno superfici pianeggianti od ondulate dominate da residui affioramenti cristallini. Considerati nel loro insieme gli altopiani presentano una caratteristica disimmetria, sono cioč inclinati verso l'interno, terminando ad est con un orlo rilevato; qui si succedono delle sierras ben marcate e di uguale orientamento come la Sierra do Mar, la Sierra da Mantiqueira, la Sierra do Paranapiacaba e la Sierra do Espinhaço;, che toccano in media i 2.000 metri e che raggiungono le massime altezze con il Pico da Bandeira (2.890 m). Queste montagne, che rappresentano l'orlatura del subcontinente, sono prevalentemente formate da rocce granitiche e dominano da vicino il litorale. In taluni casi il rilievo termina direttamente sul mare, originando un contorno costiero roccioso e vario, con insenature come la baia di Guanabara. In altri casi la scarpata termina su brevi pianure costiere (restingas) tra le quali si aprono spesso delle lagune (lagoas) chiuse da cordoni sabbiosi: la piů vasta č la Lagoa dos Patos (Laguna delle Anatre), lunga 300 km.

Depressione amazzonica . Le pianure costiere si fanno naturalmente ampie sul lato settentrionale, dove inizia la depressione amazzonica, morfologicamente rappresentata da un piatto territorio con substrato archeozoico, orlato dalle scarpate del massiccio della Guyana a nord e dalle chapadas dell'altopiani brasiliano e del Mato Grosso a sud. Tutta la parte centrale dove scorre il Rio delle Amazzoni č costituita da depositi alluvionali; per il resto predomino i terreni sedimentari cenozoici che lasciano il posto, intorno al massiccio guyanense ed all'altopiano del Brasile, al penepiano cristallino o alle formazioni paleozoiche. Nella parte piů interna la depressione amazzonica č delimitata dal penepiano del Mato Grosso, regione archeozoica alta non piů di 500 m, che continua verso ovest della Sierra do Parecis, bordo settentrionale del bacino del Paraguay-Paraná, solo in parte incluso in territorio brasiliano.

Idrografia

Il Brasile č inserito nella rete dei due maggiori fiumi sudamericani, il Rio delle Amazzoni e il Paraná. Il resto raggiunge l'Atlantico tramite i fiumi che dall'altopiani scendono direttamente verso la costa.

Il corso d'acqua piů importante č il Rio delle Amazzoni (6.280 km con l'Ucayali), che attraversa il territorio nazionale per oltre 3.000 km, offrendo un percorso sempre navigabile; il suo bacino idrografico copre piů della metĂ  dell'area del Brasile. L'enorme quantitĂ  d'acqua sfocia nell'Oceano Atlantico, in un esteso estuario. Principali affluenti sono: Madeira (3.350 km), Rio Negro (2.150 km), Xingů (2.000 km), Purus, Tapajós;; il Tocantins ha in comune con il Rio delle Amazzoni, soltanto la foce.

Un'altro importante fiume č il San Francisco (2.900 km), che scorre tra gli altipiani.

Il Paraná sviluppa la parte elevata del suo bacino sugli altopiani brasiliani; il suo spartiacque orientale corre sulle sierre marginali, non lontano dalle coste atlantiche, con importanti affluenti (Paranaiba, Rio Grande, Uguaçu;, Uruguay; fuori dal suo confini, viene raggiunto dal Paraguay, che però nasce nell'altopiano del Mato Grosso.

Clima

Il Brasile rientra per intero nell'area tropicale e questa tropicalitĂ  costituisce il carattere piů marcato della sua geografia per le incidenze che essa ha sul paesaggio oltre che sugli uomini e le loro attivitĂ . Vi sono peraltro diversitĂ  notevoli tra una regione e l'altra; si può iniziare da una prima distinzione riconoscendo un clima equatoriale umido nella regione amazzonica, uno subequatoriale nella fascia immediatamente a sud e un clima tropicale a due stagioni, piů o meno piovoso, nel resto del paese, il cui settore piů meridionale fa presentire il clima temperato (clima subtropicale). In quanto ai meccanismo che determinano il clima occorre tenere conto della conformazione del territorio, che č aperto, privo di formazioni montuose elevate e quindi largamente esposto all'Atlantico, da cui provengono le masse d'aria che portano le precipitazioni.

Nella regione amazzonica. situata nella fascia delle convergenze intertropicali, tale apporto č dovuto agli alisei di nord-est e di sud-est, i cui effetti si sommano dando luogo alle condizioni di equatorialitĂ  che fanno di questa regione una delle piů umide e piovose della Terra con valori annui di precipitazione che si aggirano sui 2.000 mm e con temperature quasi costanti di 26° C. Anche in Amazzonia vie č tuttavia una attenuazione delle piogge che si verifica nei mesi dell'inverno australe, cioč in corrispondenza della massima zenitazione del sole nell'emisfero boreale. In questa stessa stagione le superfici continentali tropicali sono dominate da formazioni anticicloniche che mantengono condizioni stabili e che rientrano perciò come fattori responsabili del clima a due stagioni di gran parte del Brasile. La stagione secca, che in Amazzonia č molto effimera e relativa, a sud di essa diviene marcata e si prolunga fino a sei mesi. Le precipitazioni si verificano massimamente nell'estate australe (novembre-marzo) e apportano intorno ai 1.500 mm annui di pioggia. Anche le temperature, specie nella parte interna, variano molto, con escursioni termiche annue sino a 7-8° C e con escursioni termiche giornaliere che raggiungono i 15° C sugli altopiani interni piů meridionali.

Nella regione costiera č di nuovo elevata la piovositĂ , in quanto le scarpate continentali hanno un effetto di cattura nei confronti delle masse d'aria umide atlantiche; si ha un clima di tipo monsonico con precipitazioni complessive che superano i 2.000 mm sui rilievi (4.524 mm nella Serra do Mar); tra Salvador e il Capo São Roque, le piogge cadono da marzo a settembre, cioč durante la stagione piů fresca.

Nell'interno degli stati del Nord-Est regna un clima semiarido.

Temperatura e precipitazioni

Brasile
Temperature e precipitazioni mensili

Geografia umana

Popolazione

Gli indios rappresentano ormai una piccola percentuale, difficile da valutare. I gesuiti ne avevano iniziato l'evangelizzazione giĂ  nel XVI secolo. Ma i coloni portoghesi intrapresero contro di loro razzie. La lenta ma inesorabile penetrazione dei bianchi e le malattie che questi portarono contribuirono a decimare la massa degli indios. Tuttavia la civiltĂ  brasiliana deve molto agli indios, e il contadino per eccellenza č il meticcio (caboclo), i cui metodi di coltura sono ancora quelli degli indios Tupí. Oggi metĂ  della popolazione č di razza bianca, il resto č costituito da neri, mulatti, meticci e amerindi.

DensitĂ : 20 per km²

Etnie

Tribu indios. Le principali tribů sono: Tupí, Caribi, Aruachi, Gč, Boroboro, ecc.

Le prime tre praticano l'agricoltura con la zappa e non conoscono l'allevamento, ma sanno tessere e lavorare la ceramica; le loro armi sono fatte di legno e di pietra, caratteristico č l'uso dell'amaca.

I Gč sono cacciatori, pescatori e raccoglitori, non conoscono l'agricoltura nĂ© la tessitura.

Religione

La religione predominante č quella cattolica (89%); assai piů modeste percentuali praticano confessioni e culti tradizionali dei paesi d'origine (protestantesimo 6%, ortodossia, buddhismo, ebraismo, islamismo, ecc.) e gli indios delle foreste seguono ancora culti animistici.

Geografia politica

Il Brasile č composto da 24 stati, 3 territori e un distretto federale.

Stati e territori del Brasile (raggruppati per regioni geografiche)
Dati del 1989
StatoCapoluogoAbitanti
capoluogo
Superficie
km²
AbitantiDensitĂ 
Norte----3.851.5619.925.3012,6
RondoniaPorto Velho216.254238.3791.021.2294,3
AcreRio Branco161.779154.698411.8942,7
AmazonasManaus1.089.9621.567.9542.141.3231,3
RoraimaBoa Vista74.493225.017130.070 0,6
Pará Belém 1.190.017 1.246.833 4.996.596 4,0
Amapá Macapá 155.303 142.358 258.395 1,8
Tocantins Miracema do Tocantins 15.806 277.322 965.704 3,4
Nord-Este ---- 1.556.001 42.574.502 27,3
Maranhão São Luís 624.321 329.556 5.131.389 15.6
Piauí Teresina 533.678 251.273 2.657.385 10,6
Ceará Fortaleza 1.763.546 145.694 6.401.245 43,9
Rio Grande do Norte Natal 578.487 53.167 2.336.216 43,9
Paraiba João Pessoa 440.279 53.958 3.281.881 60,8
Pernambuco Recife 1.352.024 101.023 7.302.610 72,3
Alagoas Macejó 527.220 29.107 2.409.314 82,8
Sergipe Aracaju 398.183 21.863 1.428.989 65,9
Bahia Salvador 566.978 566.978 11.625.473 20,5
Fernando de Noronha ? ? 26 ? ?
Sudeste ---- 924.266 65.125.754 70,4
Minas Gerais Belo Horizonte 2.339.039 588.624 16.062.549 27,4
Espirito Santo Vitória 277.269 45.733 2.499.103 54,6
Rio de Janeiro Rio de Janeiro 6.011.181 43.653 13.879.842 317,9
São Paulo São Paulo 10.997.473 248.256 32.684.260 131,6
Sul ---- 575.316 22.834.965 39,7
Paraná Curitiba 1.390.967 199.324 9.167.929 45,9
Santa Catarina Florianópolis 236.359 95.318 4.402.332 45,2
Rio Grande do Sul Porto Alegre 1.373.313 280.674 9.264.714 33,0
Centro-Oeste ---- 1.604.852 9.951.262 5,9
Goiás Goiãnia 1.038.187 340.166 4.082.018 12,0
Mato GrossoCuiabá331.893901.4211.930.6192,1
Mato Grosso do SulCampo Grande435.448357.4711.775.1475,0
Distrito FederalBrasilia--5.7941.803.478311,2
BRASILE----8.511.996151.051.784 17,6

Brasile
Mappa suddivisione stati

Geografia economica

Prodotto Nazionale Lordo: 4.790$ pro capite (8° posto della classifica mondiale).
Bilancia dei pagamenti: -33,8 miliardi di $.
Inflazione: 6,9%.
Disoccupazione: 7%.

Punti di forza. L’industria locale č ben sviluppata e assicura al paese una posizione dominante nella regione. Immense le risorse naturali. Ampi giacimenti d’oro, d’argento e di ferro. È uno dei piů importanti produttori di acciaio.

Punti di debolezza. Le dissestate finanze regionali rischiano di mettere a repentaglio la stabilitĂ  economica. Gli investimenti esteri sono frenati dalle imposte sulle attivitĂ  economiche e dalla corruzione. La prioritĂ  č data alla privatizzazione di compagnie statali. La vulnerabilitĂ  dell’economia č causata dalle fluttuazione dei prezzi delle materie prime. Il Brasile č un paese a forte instabilitĂ  politica.

Risorse

Produzione di energia elettrica: 59.000.000 kw.
Pesca: 850.000 tonnellate.
Petrolio: 630.732 b/g.
Allevamento: pecore 18,3 milioni, capre 12,6 milioni, bovini 161 milioni, suini 31,4 milioni.
Minerali:
ferro, manganese, carbone, bauxite, nichel, petrolio, stagno, argento, diamanti, oro.

La colonia portoghese, soggetta al regime del patto coloniale, fu aperta all'immigrazione degli stranieri solo all'inizio del XIX secolo. Il Brasile divenne per l'Europa, e in seguito per l'America Settentrionale, un fornitore di derrate tropicali ed un acquirente di manufatti. Dopo la prima guerra mondiale si verificò tuttavia un cambiamento dovuto al rapido progresso dell'industrializzazione e all'inizio degli anni settanta si č assistito al cosiddetto "miracolo economico brasiliano". Purtroppo si č anche trattato di un fenomeno piů apparente che reale, cui ha fatto seguito una recessione economica che č andata sempre piů aggravandosi con il passare degli anni.

Agricoltura Solo una porzione relativamente modesta del territorio viene sfruttata in modo adeguato. In linea di massima, fatta eccezione per le grandi piantagioni di canna da zucchero e di una gran parte di quelle di cacao e caffč, le grandi proprietĂ  sono dedicate all'allevamento, mentre le piccole praticano un'agricoltura abitudinaria di colture di uso alimentare. In testa alle produzioni agricole viene il mais (terzo produttore mondiale), quindi frumento e fagioli neri (alimento base nazionale insieme al riso). La coltura del cacao č concentrata negli stati di Bahia e di Espirito Santo. Tipica č la coltura della manioca e della batata. Largamente diffusa la coltivazione di piante oleifere come le arachidi, la soia, il ricino, il cotone e il lino; le ultime due sono anche piante tessili che si uniscono alla coltivazione di sisal e iuta. La coltivazione del tabacco č concentrata nello stato di Bahia. Ovviamente importantissima la produzione forestale con il legname dell'Amazzonia; essenza tipica di quest'area č il caucciů. L'essenza piů ricercata č il pino del Paraná. Nel nord-est la pianta tipica č la palma carnauba, coltivata per la produzione della cera. Altra coltivazione tipica č quella dell'erva-mate, della quale vengono utilizzate le foglie per ricavarne infusi.

Allevamento Nell'allevamento, prevalgono i bovini, quindi seguono suini, ovini e caprini. Il Brasile č il primo allevatore mondiale di cavalli. Dall'importante patrimonio zootecnico si ricavano lana, latte e uova. Nello stato di Sao Paulo č importante l'allevamento del baco da seta.

Pesca I maggiori centri per la pesca si trovano negli stati di Maranhao, Ceará, Bahia, Rio de Janeiro, San Paolo e Amazonas. Nel 1965 il pescato lordo ammontava a quasi 4 milioni di t.

Risorse minerarie Di antica tradizione č la produzione aurifera, con il centro piů importante a Nova Lima. Anche la produzione diamantifera č di origine antica, concentrata nel Bahia e nel Minas. Piů importanti economicamente i giacimenti ferrosi, cosi come quelli di magnetite e nichel. La produzione di uranio č concentrata nello stato di Pernambuco. Nel Minas Gerais sono presenti depositi di bauxite, mentre quelli di rame si trovano nel Rio Grande do Sul. La produzione di tungsteno non riveste piů l'importanza di un tempo, mentre poco importante economicamente la produzione di carbone, petrolio. L'estrazione di gas naturale č localizzata nello stato di Bahia. Una produzione pressochĂ© monopolistica č quella del cristallo di rocca. Il Brasile č anche ai primi posti nella produzione di mica. Altri prodotti minerari: columbite, berillio, manganese, magnesite, cromite, zirconio, ecc.

Industria Nel settore industriale il progresso fu piů equilibrato grazie allo sviluppo delle industrie produttrici di beni strumentali; con la scoperta dei giacimenti amazzonici (bauxite e ferro) e con gli investimenti stranieri fiorirono a ritmo sostenuto. Si č andato generalizzando il sistema delle societĂ  a capitale misto, per cui le societĂ  straniere sostengono tutte le spese delle infrastrutture e si rivalgono poi su una parte della produzione senza mai controllare finanziariamente le societĂ  brasiliane. La siderurgia č ormai poderosa. È stato invece nel settore energetico che piů si č manifestato il dinamismo brasiliano; alla trascurabile importanza del carbone, fa riscontro il poderoso potenziale idroelettrico. La gamma delle industrie di trasformazione č assai varia: prevalgono le industrie siderurgiche, quelle tessili ed automobilistiche. L'industria cotoniera č concentrata in San Paolo, Rio de Janeiro e Porto Alegre, quella serica (quasi la totalitĂ  della produzione) e quella laniera (ben oltre la metĂ ) sempre nello stato di San Paolo. Importante anche la produzione di fibre di iuta, sviluppata su tutto il territorio nazionale. Oltre alle fibre tessili naturali, si č sviluppata anche quella di fibre artificiali (soprattutto raion). Il settore alimentare č sviluppato negli zuccherifici, nell'industria molitoria, delle carni e dei latticini. Attiva l'industria della concia e del cuoio, unitamente alla connessa industria calzaturificia. L'industria della gomma č sviluppata grazie alla presenza della materia prima in loco; notevole la produzione di pneumatici (Rio de Janeiro, Guanabara). Ben sviluppata č anche l'industria che sfrutta le risorse forestali (legname, cellulosa, carta). Importante lo sviluppo del settore metallurgico, con produzione di ghisa, acciaio, piombo e alluminio.

Trasporti

Reti autostradali: 5.000 km.
Reti stradali: 224.397 km.
Reti ferroviarie: 30.379km.
Reti navigabili interne: 50.000 km.

Turismo

Un visitatore all’anno per ogni 55 abitanti.

Paesi di provenienza: Argentina 43%, Uruguay 9%, USA 9%, Paraguay 5%, Germania 5%, altri 30%

Esportazioni

USA 17%, Argentina 14%, Olanda 7%, Giappone 6%, Germania 5%, altri 51%.

Importazioni

USA 23%, Argentina 13%, Germania 8%, Giappone 6%, Italia 6%, altri 44%.

Cultura

Alfabetizzazione

Tasso di alfabetizzazione: 84%.
Studenti universitari: 1.710.000.

Istruzione

I ricchi vanno a scuola mentre i poveri vanno a fare l' elemosina!

SanitĂ 

Sistema sanitario pubblico.

Arte

Prima della colonizzazione, il patrimonio artistico era alquanto limitato e privo di grande originalitĂ . Le produzione piů notevole č costituita da urne funerarie rivenute nell'isola di Marajo, alle foci del Rio delle Amazzoni, con una decorazione estremamente varia. Nella parte meridionale, si trovano idoli, statue e sculture in pietra. Alcune pitture rupestri sono state ritrovate in Amazzonia e nel Ceará.

L'arte coloniale si impernia soprattutto sull'architettura, spesso di stampo europeo. Pochi sono gli edifici rimasti dei primi 150 anni di colonizzazione: le prime chiese erano fatte in mattoni e rivestite di vegetazione, ben presto sostituite da quelle in pietra rivestite di calce, con la base divisa in due parti, una per i fedeli, l'altra per il presbiterio. L'arte del periodo coloniale si ricollega nell'insieme al barocco portoghese e il suo sviluppo, piuttosto tardivo, si colloca nel XVII e nel XVIII secolo. La grande architettura brasiliana risale però al XVIII secolo ed č in stile Rococò. Nella seconda metĂ  del 1600, fu costruita la piů importante chiesa di tutto il Brasile, la chiesa dei Gesuiti a Salvador: costituita da una sola navata, con cappelle laterali intercomunicanti, priva di cupola. Il maggior rappresentante dell'arte brasiliana č Antonio Francisco Lisboa, architetto e scultore, protagonista del filone detto mineiro. A lui sono attribuite chiese di notevole valore, soprattutto per le composizioni scultoree: "Il Calvario" e "I dodici profeti" del Santuario di Cngonhas, la facciata di San Francesco a Ouro Preto. I rapporti con il movimento artistico moderno si fanno risalire al 1816, quando venne chiamata in Brasile una commissione tecnica francese. La critica piů autorevole pone l'inizio della architettura contemporanea nel 1930, anno in cui fu eretto il palazzo del Ministero dell'educazione e della sanitĂ  pubblica a Rio de Janeiro, sotto la direzione di Lucio Costa. La personalitĂ  piů significativa dell'epoca č però Oscar Niemeyer, con la sinuositĂ  delle piante e le audaci coperture paraboliche.

Nonostante l'attivitĂ  di artisti come il pittore Eliseu d'Angelo Visconti (1866-1944), che rivela influssi dell'impressionismo e dell'Art nouveau, bisogna arrivare al 1920-1930 per ritrovare un nuovo slancio nell'arte nazionale. La pittura e la scultura contemporanea, riflettono i caratteri delle correnti artistiche piů moderne, si trovano quindi elementi cubisti, astrattisti e illustrativi. I pittori piů noti sono Candido Portinari, Flavio de Carbalho, Emiliano di Cavalcanti. Il pittore attualmente piů interessante č Lasar Segall, appartenente al gruppo degli espressionisti

Letteratura

L'attivitĂ  letteraria nazionale vera e propria iniziò solo con l'arrivo dei Gesuiti, cui fece seguito una seconda ondata di missionari, tra i quali spiccò OsĂ© de Anchieta, autore della prima grammatica dei Tupí. Per tutto il 1600, i generi letterari maggiormente praticati furono la storiografia e l'oratoria sacra; lo stile generalmente usato fu il Barocco.

Durante il 1700 lo stile fu influenzato dai modelli italiani e il Classicismo si sostituì al barocco, furono fondate accademie e circoli culturali; nel 1728 fu pubblicata a Lisbona la prima parte del primo romanzo brasiliano "Il compendio narrativo do peregrino da America" che fu uno dei libri piů letti di tutto il secolo. Verso la fine del 1700 fiorì la "Escola mineria", di tendenze arcadiche, formata da scrittori originari del Minas Gerais, autori di poemi, sonetti, patetiche poesie, canzonette e leggiadre liriche amorose.

Nei primi del 1800, la letteratura nazionale subì l'influsso delle dottrine filosofiche parigine e assorbì i principi del romanticismo europeo. Rappresentanti del nuovo indirizzo furono: Josč Domingos Gonçalves de Magalhaes;, Manuel de Arujo Porto-Alegre, Antonio Gonçalves Dias;. Verso il 1860 la letteratura brasiliana abbandonò i temi amorosi, i versi dolci e musicali, per affrontare i problemi sociali e nazionali, soprattutto quello dell'abolizione della schiavitů. Tale poesia si differenzia dalla precedente per l'impeto e il vigore da cui č pervasa. Esempio di questa letteratura č Antonio de Castro Alves, che si scaglia contro la schiavitů, descrivendo la profonda infelicitĂ  dei neri schiavizzati. In questo periodo ha un grande sviluppo anche il romanzo, il cui iniziatore č Antonio Gonçalves Teixeira;, creatore del romanzo popolare di ambiente nazionale; altri romanzieri furono Joaquim Manuel de Macedo, che descrive la vita media durante il secondo periodo imperiale, Josč Martiniano de Alencar, che consacrò i suoi romanzi al periodo delle origini, Manoel Antonio de Almeida, precursore isolato del realismo. Verso il 1870 vi fu una reazione al romantiscimo da parte della corrente letteraria parnassiana, che proponeva come temi le nuove scoperte scientifiche e la realtĂ  della vita urbana. A questa corrente aderì Joaquim Maria Machado de Assis, unico scrittore brasiliano di questo secolo, a godere di fama mondiale. La sua opere č varia e multiforme, si dedicò anche al teatro, ma la sua passione fu la narrativa impostata sul tema di misurato realismo, con una fine analisi psicologica. Ma la sua opera rimase isolata e, dopo di lui, la narrativa prese un indirizzo naturalistico sull'esempio di Emile Zola e di Eça de Queiroz;. Contemporaneamente a parnassiani e naturalisti, operarono storiografi e critici, come Silvio Romero, che pubblicò due raccolte di letteratura popolare.

Verso la fine del 1800, si sviluppo la corrente simbolista, la cui tematica non si accordava col temperamento brasiliano. Il primo poeta simbolista fu Joao da Cruz e Sousa. Accanto ai simbolisti, i narratori regionalisti, che svilupparono la corrente sertanista giĂ  delineatasi in epoca romantica, così chiamata in quanto si ispirava al sertao, l'interno montuoso e boscoso del Brasile, solo in parte civilizzato. Rappresentante di questa corrente fu Euclides de Cunha, autore del romanzo "Il retroterra", quadro di ambiente regionale, ma anche documento storico e sociologico di valore universale. Tra il 1913-1917 sorse la poesia modernista, che si ispira ai rappresentanti dell'Esprit Nouveau come Apollinaire, Cendrars, ecc. Fra i principali modernisti, Mario de Andrade, Oswald de Andrade e Raul Bopp. Nei primi anni del 1900, operò anche Adelino Magalhaes, che adottò la tecnica del monologo interiore esprimendosi con stile personalissimo, staccandosi spesso dalle regole sintattiche. Da ricordare anche José Bento Monteiro Lobato;, autore di racconti e novelle, pervase da affetto per poveri, bambini e neri.

Musica

L'origine del ricchissimo folclore brasiliano č triplice: l'ereditĂ  degli abitanti indigeni conosciuta ancora parzialmente, la presenza portoghese dal XVI secolo, l'apporto nero dovuto a due secoli di immigrazione africana.

Gli indios della foresta amazzonica presentano il maggior interesse dal punto di vista musicale. Hanno una vivissima predisposizione strumentale, conosco un gran numero di scale, alcune semplici, altre piů evolute, la piů frequente č quella pentatonica, derivata forse dalla civiltĂ  Inca. La musica pentatonica č caratteristica della zona, la polifonia č quasi sconosciuta.

Molto interessante č la musica dei meticci dell'interno, in cui gli strumenti hanno una parte molto importante, come la concertina e la chitarra.

La musica importata dai coloni portoghesi č quasi del tutto tramontata, emergendo solo raramente, frammista a caratteri neri, assumendo una forma non piů originale, elaborata dalla sensibilitĂ  locale.

Il piů importante č l'elemento nero, che ha conferito alla musica brasiliana la sua affascinante potenza ritmica. La musica č una manifestazione collettiva, impiegata in occasione di feste e di riti magici e religiosi. Gli strumenti base sono quelli ritmici, sopratutto tamburi, di origine africana: gli atabaques, la cuica, la marimba, il ganza, il reco-reco. I neri hanno contribuito in maniera predominante ad arricchire e vivificare la musica nazionale, tanto che le canzoni moderne brasiliane sono quasi tutte di carattere nero. La musica leggera moderna ha attinto grandemente al patrimonio nero-iberico, ha ottenuto in tutto il mondo grande successo, soprattutto con il samba.

La musica classica nazionale č nata nel XVII-XVIII secolo, quando la corte portoghese si trasferì nel Nuovo Mondo. Il massimo rappresentante del romanticismo fu Carlos Gomes, che si trasferì in Europa e si vide rappresentare con successo alla Scala di Milano, la sua opera "Guaranì". Alla nascita della repubblica, la musica acquisto un carattere piů nazionalistico, con Heitor Villa Lobos, il quale si prefisse il compito di creare uno stile nazionale, aprendo la strada ad una schiera di compositori.

Ambiente

Il 4,0% del territorio č protetto (1% parzialmente protetto).
Trattati ambientali a cui č associato: Convenzione di Ramsar,
CITES, CBD (sulla biodiversitĂ ), Convenzione di Basile sui rifiuti tossici, Protocollo di Montreal (emissione CFC), Protocollo di Kyoto (effetto serra)

Flora

L'area del Brasile può essere divisa in zone:
  • il Norte o Amazzonia
    • dominata dalla foresta pluviale che si sviluppa diversamente in funzione dei suoli piů o meno umidi: all`igapo la zona anfibia occupata dalle mangrovie, succede la varzea (le terre inondabili) e nelle terra-firmač (i terreni al riparo dalle inondazioni) si hanno si hanno le formazioni piů possenti con alberi che raggiungono i 60 m di altezza.
  • il Nordeste
    • ambienti semiaridi, chiamati caatinga, con una successione di arbusti, alberi e distese erbose, in cui non mancano le specie con caratteri xerofili.
  • il Leste o Sudeste
    • si ritrovano aree forestali, che nelle zone montane da luogo alla mata atlantica, foresta esuberante e ricca di specie; sulla fascia costiera si trovano terreni fertili che, in rapporto al clima caldo e umido, ne fanno la regione piů adatta all'agricoltura di piantagione.
  • il Centro-Oeste
    • qui prevale la caatinga, che inizia giĂ  nel Mato Grosso, dove si hanno arbusti e zone arborate; piante dominanti sono diversi tipi di palme e nelle zone piů meridionali l'albero del mate.
  • il Sul
    • aree ricoperte da praterie a graminacee che preludono la pampas uruguayana.
Brasile
Aree vegetative

Fauna

La fauna č molto varia e coincide con quella dell'aerea settentrionale dell'America meridionale. Presenti quasi tutte le specie di scimmie platirrine, tutti gli sdentati, numerosi chirotteri (tra cui il vampiro e il pipistrello pescatore). Molto diffuso il capibara, tra i felini sono presenti il giaguaro, il puma e lo yaguarondi; presenti anche i mustelidi (taira) e altri Carnivori (volpe grigia della pampas, volpe dalle orecchie corte, crisocione, speoto).

Nel Rio delle Amazzoni si trovano numerosissime specie di pesci, in particolare i Caracidi (con i piranha), ed i mammiferi acquatici d'acqua dolce (inia, lamantino).

Gli Anfibi sono rappresentati in gran parte da raganelle arboricole, mentre per i Rettili, troviamo l'anaconda, lo jacaré e l'iguana dai turbecoli.

Ampia la varietĂ  di Uccelli, tra cui Psittaciformi e tucani.

Politica

Il potere esecutivo spetta al presidente della repubblica, eletto per 6 anni, e coadiuvato dal Consiglio dei Ministri.

Il potere legislativo spetta al Congresso Nazionale, formato dal Senato e dalla Camera dei Deputati.

Politica estera

Bibliografia

Link

Altre voci

Stato
Mappa geografica


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